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Essere consulenti  in un mondo di esperti

Ho digitato su google “consulente di marketing Italia” ed il motore di ricerca in pochi secondi mi ha risposto di aver trovato 23.8000.000 pagine. Non male per un paese che complessivamente conta circa 4,3 milioni di imprese!

Ovviamente molte di queste pagine si ripetono e altrettante non sono riferibili a professionisti o società di consulenza, ma trattano in generale il tema della consulenza e del marketing. In ogni caso il risultato fa riflettere.
In effetti negli ultimi anni si è assistito ad una enorme proliferazione di esperti nel settore del marketing e vendite, tutti in possesso di metodi originali in grado di moltiplicare i risultati aziendali in poco tempo.
Storicamente queste discipline hanno mutuato molti dei loro paradigmi dagli Stati Uniti dove sono nate e dove la ricerca scientifica effettuata in collaborazione tra aziende e mondo accademico è una prassi ben più consolidata che da noi. Questo non ha impedito all’Italia di avere importanti studiosi ed eccellenti manager e professionisti, ma certo nulla lasciava presagire che il numero degli esperti italiani potesse raggiungere una dimensione così elevata.
In virtù di ciò chiedersi se tutti gli esperti sono effettivamente tali può essere legittimo. L’enorme quantità di consulenti, tutti accreditati da un grande numero di successi sul campo al fianco delle aziende (almeno così viene dichiarato nei profili social e nelle pagine web dei loro siti) probabilmente crea qualche difficoltà di valutazione anche tra gli imprenditori che ricercassero un supporto.
Ovviamente non ho la presunzione di ergermi a giudice delle competenze altrui, ma qualche considerazione in merito può essere utile.
Tradizionalmente all’attività di consulente si poteva accedere, quasi sempre dopo aver conseguito una laurea, in due modi:

  • dopo una esperienza maturata in azienda con responsabilità crescenti, in genere sino ad una direzione funzionale;
  • entrando come junior in una società di consulenza.

In entrambi i casi il professionista, prima di arrivare ad agire in autonomia, aveva fatto esperienza in ruoli operativi spesso in un ambito specifico al fianco di qualcuno più esperto. Poi progressivamente ampliava le proprie competenze e solo dopo aver dato prova delle proprie capacità, aveva accesso ad una posizione di responsabilità come manager in azienda o come senior all’interno di una società di consulenza. Non era tanto o solo una questione di tempo, esperienza o anzianità, ma di essersi dovuto misurare con successo con la realtà operativa. Spesso in questi percorsi si aveva un “maestro”che fungeva da guida, con cui confrontarsi e discutere le proprie idee.
Parallelamente si studiava e si frequentavano corsi di formazione.
La reputazione del professionista era determinata dalle referenze e dai risultati ottenuti sul campo.
Oggi troppo spesso mi sembra che la competenza venga confusa con la notorietà, avere un blog con molti follower, un canale you tube con tante visualizzazioni rende il personaggio un esperto.
Spesso in alcuni di questi blog o video vengo proposti come originali concetti e metodi copiati anche con poca qualità da altri. Basterebbe vedere quanti in Italia si professano padri dell’inbound marketing riproponendo i concetti elaborati da Hubspot, alcuni dotati di maggior pudore cambiando la terminologia, ma in molti casi neanche quello. Oppure gli esperti di personal selling che propongono metodi infallibili basati su elaborazioni originali, almeno secondo le loro parole, in realtà sovente fanno riferimento ad approcci conosciuti da decenni.
Limito le mie considerazioni all’ambito del marketing e vendite perché questo è quello che conosco, ma immagino che la stessa cosa avvenga anche in altri settori.

In un panorama così confuso, il ruolo delle associazioni professionali come ANCIMP, può essere importante agendo in due direzioni:

  • promuovendo la cultura di impresa e la conoscenza delle attività consulenziali;
  • facendo rete e creando un network di professionisti qualificati.

Nel primo caso affrontando temi di interesse per le aziende attraverso il contributo qualificato di esperti che con competenza offrono analisi e spunti di riflessione o indicazioni di metodo sul come approcciare problematiche di natura strategica ed operative inerenti la gestione aziendale.
Il secondo caso vede protagonisti i soci stessi, che promuovendo collaborazioni con appartenenti all’associazione ritenuti professionalmente preparati, possono aiutare i loro clienti ad individuare chi ha le competenze adeguate per supportarli nell’affrontare le problematiche che si presentano nelle aziende.

L’ANCIMP in tal senso sta dando vita ad una serie di iniziative che dovrebbero favorire questi processi: i webinar, il magazine ed appena sarà possibile gli incontri tra soci, così come si era iniziato a fare prima che i lockdown imposti dalla pandemia ne rendessero impossibile l’organizzazione.
Le occasioni di confronto con gli altri soci, rappresentano inoltre una importante occasione di formazione ed aggiornamento per tutti noi arricchendo le nostre competenze ed accompagnandoci nel nostro percorso di crescita.

Un’altra opportunità per agevolare l’incontro tra gli associati ma anche con le imprese e le istituzioni locali, sono i gruppi territoriali.
In una prima fase, durata qualche mese, si sono costituiti grazie alla volontà di alcuni che si sono fatti carico della loro organizzazione ed ora con l’elezione dei comitati territoriali, il Consiglio Direttivo e la Segreteria Generale intendono dare nuovo impulso al loro sviluppo.
A maggio in occasione della prima assemblea ci sarà la votazione per eleggere i nostri rappresentati. Una grande opportunità di partecipazione attiva alla vita associativa da cogliere a pieno.
Coloro che verranno eletti saranno da un lato il raccordo tra gli associati e gli organi di ANCIMP e dall’altro con il territorio, facilitando così il processo di integrazione e le opportunità di collaborazione.

Sono certo che tutti saremo pronti a dare il nostro contributo chi offrendo la loro candidatura e chi partecipando alle elezioni. Un appuntamento importante per accompagnare ANCIMP nel processo di crescita che l’ha caratterizzata sino ad ora e che sono certo proseguirà con slancio anche nel futuro, di cui tutti dobbiamo essere protagonisti.

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