Insieme verso una nuova normalità
Ogni volta che il Paese si avvicina ad una scadenza elettorale c’è sempre la speranza che i risultati che ne deriveranno siano in grado di fare chiarezza sulla situazione politica, ma altrettante volte le aspettative vanno deluse. Le recenti amministrative non si sono sottratte alla regola!
In passato avevo scritto che il Governo Draghi rappresentava una significativa opportunità per i partiti che avrebbero avuto un po’ di tempo per ridefinire la propria strategia e presentarsi pronti alle successive elezioni.
Per le politiche manca ancora un po’ ma mi sembra che entrambi gli schieramenti non abbiano fatto significativi passi avanti. Da entrambe le parti ci sono forze politiche deluse dai risultati dell’ultima tornata elettorale, fortemente tentate di uscire dal governo per tornare all’opposizione.
È indubbio che in un momento in cui la situazione degli italiani è preoccupante per una serie di fattori esogeni quindi difficilmente gestibili dal governo, essere all’opposizione e cavalcare il malcontento potrebbe essere premiante in termini elettorali. Tra l’altro criticare senza avere la responsabilità delle scelte è indubbiamente più semplice.
All’interno degli stessi partiti però non tutti sono persuasi che una scelta “populista” tesa a cavalcare i mal di pancia degli elettori sia quella giusta. Infatti in entrambi i casi c’è una componente “governista” che ritiene più responsabile o forse sarebbe meglio dire produttivo anche in termini elettorali, rimanere all’interno dell’esecutivo.
Ma i problemi non sono solo questi! A sinistra il cosiddetto “campo largo” è una entità piuttosto fluida, dai confini non ancora definiti in cui non sembrano essere stati individuati i fattori aggreganti, anzi tutti sembrano allontanarsi dagli altri alla ricerca di una posizione distintiva caratterizzata prevalentemente dalla differenza dai potenziali alleati.
Sul versante di destra, si assiste ad una competizione tra i due principali partiti per la leadership che fa emergere qualche crepa in uno schieramento solitamente meno incline alla frammentazione rispetto all’altro. Tra i due anche Forza Italia si muove per riaffermare la propria centralità. Quanto sembra stia accadendo a Verona tra i due candidati di centro-destra, alcune affermazioni fatte in riferimento alle elezioni Regionali in Sicilia forse non fanno presagire venti di burrasca ma sicuramente un po’ di “maretta” si!
Mentre i nostri partiti sono fortemente impegnati in queste interessanti vicende, in Europa c’è una guerra che indirettamente vede coinvolte anche le due superpotenze mondiali Cina ed USA.
Se non si trova una soluzione a brevissimo il grano ucraino potrebbe cominciare a marcire nei silos dando vita ad una emergenza alimentare dalle conseguenze non totalmente immaginabili: ulteriori guerre, flussi migratori incontrollati e chissà cosa altro.
Anche in Italia i problemi non mancano, le previsioni economiche rimangono positive ma la popolazione comincia a soffrire per la diminuzione del potere di acquisto, l’aumento dell’energia colpisce duramente famiglie ed imprese. La situazione è complessa ed impone scelte difficili.
In questo scenario la classe politica continua a dare prova di assoluta autoreferenzialità e quindi non dovrebbe sorprendere il costante e progressivo aumento della quota degli astensionisti che non ritengono utile recarsi alle urne. Personalmente non condivido ma posso capire.
L’auspicio è che ci sia una inversione di tendenza ed i partiti con uno scatto di orgoglio dimostrino di essere degni del ruolo che ricoprono elaborando programmi e proposte concrete e realizzabili in grado di guidare l’Italia verso il futuro e su queste basi presentarsi alla prossima tornata elettorale.
Ovviamente i due schieramenti si confronteranno per vincere ma sarebbe bello se a vincere fosse prima di tutto l’Itali e gli italiani.
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Quindi colgo l’occasione per augurare a tutti una buona estate.
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