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Le boe che puliscono i fiumi

Intervista a Vanni Covolo, l’inventore del RIVER CLEANING

Dal numero di Settembre 2022 di C&I

Nei giorni scorsi, in Veneto, esattamente a Rosà, in provincia di Vicenza abbiamo incontrato Vanni Covolo, titolare della Mold srl (azienda associata a Federitaly) e inventore del River Cleaning: il primo sistema eco-sostenibile di ripulitura dai rifiuti dei corsi d’acqua.

Un sistema “intelligente” come lo definisce Vanni e ce ne dà una prova evidente portandoci nei pressi dell’antica Roggia Dolfina: un canale attivo sin dal 1599, con il compito di irrigare le campagne tra Cittadella e Castelfranco; essa fu realizzata grazie alla collaborazione di numerosi proprietari terrieri, quasi tutti patrizi veneziani, tra cui i fratelli Alvise e Piero Dolfin, da cui prese il nome. Proprio in questo canale è stato installato il primo impianto completo di River Cleaning.

Adesso cercheremo di capire meglio il funzionamento di questo sistema e le ricadute sul territorio attraverso l’intervista a Vanni Covolo.

D: Transizione ecologica, sostenibilità ambientale, inquinamento dei corsi d’acqua: sono tutti temi di strettissima attualità e di forte impatto socio-economico. In questo contesto come si inserisce il progetto RIVER CLEANING e in cosa consiste?

R: Le sfide maggiori presentate dal perseguire la vera sostenibilità, per inciso, coincidono con le più grandi potenzialità di creare valore aggiunto per tante realtà: l’ambiente, in primis, ma anche il tessuto socio-economico e culturale del territorio. I corsi d’acqua, di cui il nostro territorio è così ricco, hanno un ruolo capillare nelle nostre vite: per quanto l’Italia abbia fatto passi avanti nel riciclo e nella cultura, ad oggi ci sono ancora tanti rifiuti che vengono dispersi nell’ambiente e che, direttamente e indirettamente, finiscono nei canali, negli affluenti, nei fiumi e infine in mare. Parliamo di migliaia di tonnellate ogni anno! Per questo motivo è nato River Cleaning, un progetto che prende il nome dall’omonima tecnologia brevettata e sviluppata da Mold S.r.l.. Si tratta di una barriera composta da boe rotanti, galleggiante e intelligente, che posizionata nei corsi d’acqua di ogni dimensione consente di bloccare i rifiuti e di spostarli autonomamente dentro un punto di raccolta. Il tutto senza consumare energia e potendo, anzi, produrla grazie alla caratteristica forma a turbina delle boe che ruotano grazie alla naturale corrente dell’acqua.

Abbiamo progettato questo sistema prevedendo anche di lasciar passare le imbarcazioni, e di potersi anche sollevare ed auto pulire in caso servisse manutenzione straordinaria.

Perché tutto questo?

Perché pensiamo che per essere sostenibili non basti una bella idea: bisogna essere in grado di farla funzionare nel tempo, per molti anni, con un’impronta che sia il più possibile neutra. Meno dispendio di energia e personale significa meno costi e più possibilità di installare River Cleaning ovunque serva.

D: Quale impatto ha sulla flora e sulla fauna dei corsi d’acqua questo sistema?

R: Il sistema può prevedere un ancoraggio sia sul fondale del fiume sia completamente al di fuori dall’acqua. In entrambi i casi la sua struttura poco ingombrante assicura che il passaggio dei pesci e della fauna acquatica possa avvenire senza intoppi. L’assenza di reti inoltre permette anche ai sedimenti organici fluviali, importantissimi per il benessere dell’ecosistema, di scorrere liberamente. Un’altra misura sempre volta ad avere impatto zero è anche la possibilità di rilasciare rami o tronchi bloccati e riconosciuti dal sistema tramite appositi sensori, ovviamente sempre nell’eventualità che non causino problemi a valle del sistema.

D: Ci risulta che avete fatto dei test di funzionamento della barriera su molti corsi d’acqua. Ci può raccontare quali difficoltà e quali risultati avete ottenuto dalle vostre sperimentazioni?

R: Abbiamo iniziato a condurre i primi test approfittando dell’immobilità del periodo Covid, nel 2020, sul fiume Brenta che si trova vicino alla nostra sede. Qui abbiamo riscontrato per la prima volta che il sistema funzionava come ipotizzato non solo sulla carta, ma anche nella realtà…..

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